Lontano è il verde dei campi
La storia prende il via sessant’anni fa, nella bassa lodigiana, e arriva a noi tra mille rivoli, aformare il lungo fiume della storia di una famiglia, delle radici dei vecchi e del viaggio deisuoi figli....
La storia prende il via sessant’anni fa, nella bassa lodigiana, e arriva a noi tra mille rivoli, aformare il lungo fiume della storia di una famiglia, delle radici dei vecchi e del viaggio deisuoi figli....
La storia prende il via sessant’anni fa, nella bassa lodigiana, e arriva a noi tra mille rivoli, aformare il lungo fiume della storia di una famiglia, delle radici dei vecchi e del viaggio deisuoi figli. La chiara definizione temporale ci aiuta a comprendere meglio le vicende comunia tanti italiani, a nord come a sud, che hanno dovuto passare dalla campagna alla fabbricao agli uffici, dai ritmi delle stagioni a quelli ben più frenetici della città e dalla cascina, conla sua dimensione di vita collettiva - con relativi pregi e difetti, gioie e dolori - alla suppostariservatezza degli appartamenti, villette nel migliore dei casi, che compongono un’urbanitàspesso anonima e incolore.L’autore è alla sua seconda opera, dopo l’esordio di Spirito e polvere, in cui affrontava il ricordo,e i fantasmi, di un cortile legnanese. Anche qui la saga approda a Legnano, e il verde non èquello (sarebbe banale) della gioventù o di un’età che spesso si immagina aurea anche se nonlo è. Il cromatismo è piuttosto proustiano, nel senso che è proprio in verde che lo scrittore vedei propri ricordi, lo svolgersi dell’avventura umana di una famiglia come tante, che potrebbeessere la nostra. E la sua penna continua a raccontare un tempo che non c’è più, che nonriesce a dimenticare e ci tramanda con la tenerezza e il profumo del fieno appena tagliato.